Gli Arditi del Naviglio

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Anche nel rione Naviglio, tra il 1921 e il 1922, furono attive le squadre degli Arditi del popolo, composte da giovani lavoratori che eran soliti organizzarsi in alcune osterie del rione, come quella di Spartaco Speculati all’angolo con la piazzetta dell’Avérta, proprio a ridosso del canale e sotto le mura del carcere di San Francesco (oggi complesso dell’Università).

Ben prima dell’agosto 1922, il quartiere aveva già risposto ad aggressioni delle camicie nere, spesso fiancheggiate dalle forze dell’ordine, come la notte del 19 aprile 1921, quando un violento scontro tra fascisti e abitanti del rione si era conclusa con la morte di Italo Strina, un calzolaio di 39 anni.

Dopo quei fatti, in molti aderirono con convinzione alla milizia antifascista animata da Guido Picelli, il cui comando in questo rione fu assunto dall’anarchico Antonio Cieri, un impiegato delle ferrovie originario di Vasto. E furono proprio le squadre degli arditi del Naviglio che nei giorni dello sciopero legalitario dovettero reggere maggiormente le aggressioni delle migliaia di camicie nere che sparavano da borgo del Parmigianino, viale Mentana e via Garibaldi.

Fotografie e documenti

In quei giorni, qui, la battaglia infuriò dalla sera del 2 alla mattina del 4 agosto quando, dopo tre morti e diversi feriti, fu dichiarata una tregua e subito dopo un accordo: i dirigenti delle organizzazioni antifasciste avrebbero permesso all’esercito l’occupazione del rione in cambio della smobilitazione fascista. E così, nel primo pomeriggio, alcune compagnie di soldati entrarono nel Naviglio, mentre la popolazione le salutava con applausi e grida di entusiasmo. All’ufficiale che li guidava gli arditi consegnarono il foglio di resa firmato da Picelli a nome del «Corpo di guardia del nucleo di borgo del Naviglio».

Mentre i dirigenti dei sindacati fecero affiggere sui muri un proclama dove si festeggiava la vittoria sui fascisti.

Quella fraternizzazione tra sovversivi ed esercito, nonché la prudenza dei comandi militari nel rastrellare i borghi per sequestrare armi e arrestare i rivoltosi, mandò su tutte le furie i ras fascisti che ripresero presto i combattimenti, questa volta contro l’Oltretorrente e il rione Saffi.

Per saperne di più...

Minardi Marco, Le “trincee del popolo”. Borgo del Naviglio, rione Trinità, Parma 1922, Ediesse, Roma 2012.

Sisti Giorgia, Lo Stranier. Vita anarchica di Antonio Cieri, a cura di Piermichele Pollutri, Fedelo’s, Parma 2012.

Furlotti Gianni, Parma libertaria, Bfs, Pisa 2001.